Il mal umore della nazione avrebbe gravemente influito sull'esito delle elezioni. Tali argomenti non ammettevano risposta. Per la quale cosa, il Re annunziò al paese, essere sua intenzione di convocare il Parlamento. Ma sentiva la tormentosa ansietà di purgarsi della colpa d'avere agito indebitamente e con poco rispetto verso la Francia. Trasse Barillon in una secreta stanza, e si scusò di avere osato fare un passo di così grave momento, senza averne ottenuta l'approvazione da Luigi. "Assicurate il vostro signore" disse Giacomo "della gratitudine e dello affetto che sento per lui. Conosco bene di non potere far nulla senza la sua protezione. Conosco parimente in quali impacci cadde il mio fratello per non avere fermamente aderito alla Francia. Provvederò con ogni studio perchè le Camere non s'immischino negli affari esteri. Se scoprirò ne' membri la minima tendenza a far male, li manderò a badare alle loro faccende. Fate intendere ciò al mio buon fratello. Spero ch'egli non s'impermalisca se ho agito senza consultarlo. Egli ha diritto d'essere consultato; ed è mio desiderio consigliarmi con lui in ogni cosa. Ma nel caso presente l'indugio, anche d'una settimana, avrebbe potuto recare serie conseguenze."
Queste vergognose scuse, il dì seguente, furono ripetute da Rochester. Barillon le ricevè con cortesia. Rochester, reso più audace, chiese danari. "Saranno ben collocati" diss'egli. "Il vostro signore non potrebbe meglio impiegare le sue entrate. Fategli intendere come importante egli sia che il Re d'Inghilterra dipenda, non dal proprio popolo, ma dalla sola amicizia della Francia(297)."
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