La sua serena intrepidezza lo faceva predistinguere fra le migliaia di valorosi soldati. La sua perizia nell'arte militare imponeva rispetto ai vecchi ufficiali. Venne pubblicamente ringraziato al cospetto dell'esercito, ed ebbe molti segni di stima e fiducia da Turenna, che allora era nella maggiore altezza della sua gloria.
Sventuratamente, le splendide doti di Giovanni Churchill erano congiunte con altre della specie più sordida. Ben per tempo cominciarono a mostrarsi in lui alcune tendenze che sono singolarmente sgradevoli. Era cupido di guadagno ne' suoi stessi vizi, e imponeva contribuzioni alle dame arricchite delle spoglie di amanti più liberali. Per breve tempo ei fu l'obietto della violenta ma volubile tenerezza della Duchessa di Cleveland. Una volta fu sorpreso dal Re in compagnia di lei, e gli fu forza saltar giù dalla finestra. La dama rimunerò tale rischiosa prova di galanteria con un dono di cinquemila lire sterline. Il prudente giovine eroe comprò subito con quel danaro una rendita annua di cinquecento sterline, assicurata sopra terreni(301). Già i suoi scrigni contenevano gran copia di pecunia, che cinquanta anni dopo, allorchè era Duca e Principe dello Impero, e il più ricco suddito d'Europa, rimaneva intatta(302).
Finita la guerra, egli ebbe un ufficio nella famiglia del Duca di York; accompagnò il suo protettore ai Paesi Bassi e a Edimburgo, ed in ricompensa de' suoi servigi fu creato Pari di Scozia, ed ebbe il comando del solo reggimento di dragoni che fosse nelle milizie inglesi(303). La sua moglie ottenne un posto nella famiglia della principessa di Danimarca, figlia minore di Giacomo.
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