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      Gli agenti del Re furono scomunicati; gli aderenti del Papa banditi. Il Re creò vescovi i difensori della sua autorità. Il Papa rifiutò di approvarli. Quelli si posero al possesso de' palazzi e delle rendite vescovili; ma erano incompetenti ad esercitare gli episcopali uffici. Innanzi che la contesa avesse fine, in Francia erano trenta prelati che non avevano potestà di conferire gli ordini o la cresima(310).
      Se qualunque altro principe, tranne Luigi, fosse stato in quei tempi involto in simigliante contesa col Vaticano, tutti i Governi protestanti si sarebbero messi dalla parte di lui. Ma tanta era la paura e il dispetto che l'ambizione e insolenza del Re francese ispiravano, che chiunque avesse avuto il coraggio di vigorosamente avversarlo, era sicuro della universale simpatia. Anche i luterani e i calvinisti, che avevano sempre detestato il Papa, non potevano frenarsi dal desiderargli esito prospero contro un tiranno che ambiva alla monarchia universale. E' fu così che, nel secolo nostro, molti i quali consideravano Pio VII come l'anticristo, gioivano nel vedere l'anticristo far fronte al gigantesco potere di Napoleone.
      Il risentimento che Innocenzo provava verso la Francia, lo dispose a guardare con occhio mite e liberale gli affari dell'Inghilterra. Il ritorno del popolo inglese alla greggia di cui egli era pastore, gli avrebbe senza dubbio racconsolata l'anima. Ma egli era bastevolmente savio da non credere che una nazione cotanto ardita e tenace potesse ricondursi al grembo della Chiesa di Roma col violento e incostituzionale esercizio dell'autorità regia.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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