Filippo era gią da lungo tempo membro del sacro collegio; veniva comunemente chiamato il Cardinale d'Inghilterra; ed era precipuo consigliere della Santa Sede per le faccende concernenti la sua patria. Era stato cacciato in esilio dai clamori dei bacchettoni protestanti, ed uno de' suoi, lo sventurato Stafford, era caduto vittima della loro rabbia. Nč i propri danni nč quelli di casa sua gli avevano acceso tanto il cervello, da renderlo un imprudente consigliere. Ogni lettera, quindi, che dal Vaticano arrivasse a Whitehall, raccomandava pazienza, moderazione, e rispetto ai pregiudizii del popolo Inglese(312).
XIV. Grande era il conflitto che ardeva nella mente di Giacomo. Saremmo verso lui ingiusti, ove supponessimo che la condizione di vassallo gli tornasse gradita. Egli amava l'autoritą e gli affari; aveva alto concetto della dignitą propria; anzi non era affatto privo di un sentimento che aveva qualche affinitą con l'amore di patria. Gli si straziava l'anima pensando che il Regno da lui governato, fosse di minor conto nel mondo, che non erano altri Stati i quali avevano minori vantaggi naturali; e prestava facile ascolto ai Ministri stranieri, sempre che lo incitavano a manifestare la dignitą del suo grado, porsi a capo di una grande confederazione, farsi protettore delle oltraggiate nazioni, e domare l'orgoglio di quella Potenza che teneva in timore il continente. Tali esortazioni gli facevano battere il cuore con emozioni incognite al suo spensierato ed effeminato fratello.
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