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      Allora alzossi Seymour. Qual fosse l'attitudine di lui, che era capo di gentiluomini dissoluti e di spiriti alteri, con la testa coperta di ricci artificiali che gli cadevano profusamente giù attorno alle spalle, e con una espressione mista di voluttà o di sdegno negli occhi e sulle labbra, possiamo argomentarlo dal suo ritratto, che conservasi ancora. Lo altero Cavaliere disse: non desiderare che il Parlamento negasse alla Corona i mezzi di condurre il governo. Ma era quello un vero Parlamento? Non si vedevano forse sui banchi molti, i quali, siccome era noto a tutti, non avevano diritto di sedervi, molti la cui elezione era macchiata di corruzione, molti che erano stati imposti con modi minacciosi agli elettori ripugnanti, e molti eletti da corpi municipali che non avevano esistenza legale? Non erano stati i collegi elettorali riordinati in onta a statuti regi e d'immemorabile prescrizione? Gli ufficiali che avevano raccolto il risultamento della votazione, non erano stati in ogni dove ciechi agenti della Corte? Vedendo che il principio supremo della rappresentanza era stato così sistematicamente violato, non sapeva con qual nome chiamare una caterva di gentiluomini ch'egli si vedeva dintorno con l'onorando nome di Camera de' Comuni. Eppure, non v'era mai stato momento in cui tanto importasse al bene pubblico che il carattere del Parlamento fosse irreprensibile. Grandi pericoli pendevano sopra la costituzione ecclesiastica e civile del Regno. Era cosa notissima a tutti, e quindi non bisognevole d'esser provata, che l'Atto di Prova, difesa della religione, e l'Habeas Corpus, difesa della libertà, erano fatti segno alla distruzione.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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