De' suoi servigi era stato rimeritato con le insegne di cavaliere, con quelle d'aldermanno, e con l'ufficio di Commissario delle Dogane. Era stato mandato al Parlamento dagli elettori di Banbury; e comecchè fosse uomo nuovo, egli fu colui sopra il quale il Lord Tesoriere riposava principalmente per governare le faccende della finanza nella Camera Bassa(386).
Ancorchè i Comuni fossero unanimi nel deliberare la concessione d'altra pecunia alla Corona, non erano punto concordi intorno al donde dovesse cavarsi. Fu tostamente risoluto, che parte della somma richiesta si raccogliesse per mezzo d'una imposta addizionale, a termine d'anni otto, sopra il vino e l'aceto: ma al Governo ciò non bastava. Furono messi in campo vari assurdi disegni. Molti gentiluomini provinciali inchinavano a imporre una tassa gravosa sopra tutti gli edifici nuovi della metropoli. Speravano che simigliante tassa avrebbe impedito lo accrescersi d'una città, per la quale da lungo tempo sentiva gelosia ed avversione l'aristocrazia rurale. Il progetto di Dudley North era d'imporre, per un termine di otto anni, nuovi dazi sullo zucchero e sul tabacco. Ne sorsero grandi clamori. I trafficanti di generi coloniali, i droghieri, i raffinatori dello zucchero, i tabaccai, fecero petizioni alla Camera, ed assediarono gli uffici pubblici. Il popolo di Bristol, che aveva grande interesse nel traffico con la Virginia e la Giammaica, spedì una deputazione che fu ascoltata alla Camera de' Comuni. Rochester tentennò alquanto; ma North, con lo spirito pronto e la perfetta conoscenza delle faccende commerciali, prevalse, sì nel Tesoro come nel Parlamento, contro ogni opposizione.
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