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      Rumbold, ch'era stato educato in una insigne scuola militare, e come Inglese poteva tenersi per arbitro imparziale fra le fazioni scozzesi, fece ogni sforzo per rinvigorire il braccio del Conte. Ma Hume e Cochrane erano estremamente intrattabili. La gelosia che sentivano d'Argyle era, in verità, più forte del desiderio che avevano perchè la impresa avesse prospero successo. S'accôrsero come egli tra i suoi monti e laghi, e a capo di un'armata massimamente composta delle sue proprie tribù, avrebbe potuto vincere ogni opposizione ed esercitare piena autorità di Generale. Andavano sussurrando, che i soli ai quali la buona causa stesse a cuore, erano gli uomini delle pianure, e che i Campbell erano corsi alle armi nè per la libertà nè per la Chiesa di Dio, ma solo per Mac Callum More. Cochrane dichiarò che, se fosse dipeso da lui, sarebbe andato alla Contea d'Ayr, senza avere altro in mano che un forcone. Argyle, dopo una lunga resistenza, assentì, contro il proprio giudicio, a dividere la sua piccola armata; e si rimase con Rumbold nelle montagne. Cochrane e Hume capitanavano le forze che s'imbarcarono per invadere le pianure.
      Cochrane mirava alla Contea di Ayr; ma la costa di Ayr era guardata dalle fregate inglesi, e agli avventurieri fu forza risalire la corrente del Clyde fino a Greenock, allora piccolo villaggio di pescatori, che consisteva in una sola fila di tugurii di legno, e adesso è ricco e florido porto, i cui proventi doganali ascendono a una somma cinque volte maggiore della intera rendita che gli Stuardi ricavavano dal Regno di Scozia.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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