Lasciarono accesi i fuochi del campo e si posero a marciare. E qui i disastri cominciarono ad avvicendarsi. Le guide, perduta la traccia traverso agli scopeti, condussero l'armata nei marosi. Non fu possibile serbare l'ordine militare fra soldati indisciplinati e scoraggiati, sotto un cielo tenebroso e in un terreno traditore e ineguale. La paura in mille guise si sparse nelle disordinate file. Ciascuna ombra, ciascun rumore pareva indicare lo avvicinarsi del nemico. Alcuni ufficiali contribuirono a spargere il terrore che avevano debito di calmare. L'armata aveva preso sembiante d'una caterva di plebe, e cominciò a disperdersi. Gl'insorti fuggivano a torme sotto il velo della notte. Rumbold, e alcuni altri uomini valorosi, i quali nessun pericolo avrebbe atterriti, smarrirono il cammino, e non poterono ricongiungersi col corpo principale dell'armata. Allo spuntare del giorno, soli cinquecento fuggiaschi si raccolsero in Kilpatrick, stanchi e scuorati.
Ogni pensiero di continuare la guerra era cessato; ed era chiaro che i capi della spedizione avrebbero incontrate non poche difficoltà a salvare la vita. Si dettero a fuggire per varie direzioni. Hume giunse salvo sul continente. Cochrane fu preso e mandato a Londra. Argyle sperava di trovare un asilo sicuro sotto il tetto d'uno de' suoi antichi servi che abitava presso Kilpatrick. Ma gli fallì la speranza; e gli fu forza di varcare il Clyde. Prese le vesti di contadino, dicendo d'essere la guida del Maggiore Fullarton, la cui coraggiosa fedeltà stette salda contro ogni pericolo.
| |
Kilpatrick Londra Kilpatrick Clyde Maggiore Fullarton
|