Parte delle sue truppe apparecchiavasi già a marciare verso Bridport, allorquando un disastroso evento pose in iscompiglio tutto il campo.
Fletcher e Saltoun erano stati destinati a comandare, sottoposti a Grey, la cavalleria. Fletcher aveva un cattivo cavallo; e veramente pochi animali erano nel campo che non fossero stati tolti all'aratro. Come gli fu ordinato di partire per Bridport, pensò che l'urgenza del caso gli dovesse essere scusa a giovarsi, senza licenza, d'un bel cavallo che apparteneva a Dare. Questi se ne offese, e parlò dure parole a Fletcher; il quale si tenne cheto più di quanto si sarebbero aspettato coloro che lo conoscevano. In fine Dare, reso più audace dal contegno paziente con che l'altro sosteneva la insolenza di lui, rischiossi a minacciare con una bacchetta il ben nato ed altero Scozzese. Fletcher si sentì ribollire il sangue, trasse fuori una pistola e stese Dare a terra morto. Così repentina e violenta vendetta non sarebbe stata riputata strana in Iscozia, dove le leggi erano state sempre deboli; dove chiunque non si fosse fatta ragione da sè, non era verosimile che la ottenesse da altri; e dove, perciò, della vita umana facevasi così poco pregio, quanto nelle peggio governate provincie della Italia. Ma le genti delle contrade meridionali dell'Isola, non erano avvezze a vedere fare uso delle armi micidiali, e spargersi il sangue per una parola e un gesto aspro, tranne in duello fra gentiluomini pugnanti con armi uguali. Sorse, dunque, un grido universale di vendetta contro lo straniero che aveva assassinato un Inglese.
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