Intanto che Monmouth era in armi, tornava impossibile giustiziarlo. Se era vinto e preso, non vi sarebbe stato rischio o difficoltà a fargli il Processo. Tempo dopo fu ricordato, come curiosa circostanza, che fra i Tory zelanti i quali dalla Camera de' Comuni recarono il decreto alla barra de' Lordi, era Sir Giovanni Fenwick, rappresentante di Northumberland(455). Questo gentiluomo, pochi anni dopo, ebbe occasione di riesaminare la faccenda, e concluse che i decreti di morte infamante erano affatto ingiustificabili.
In quell'ora di pericolo, il Parlamento porse altre prove di lealtà. I comuni dettero al Re la potestà di levare una somma straordinaria di quattrocentomila lire sterline per i suoi presentissimi bisogni; e perchè egli non incontrasse difficoltà a trovare la pecunia, si posero a immaginare nuove imposte. Il disegno di tassare le case novellamente edificate nella metropoli, fu rimesso in campo e validamente sostenuto dai gentiluomini di provincia. Fu deliberato non solo di tassare tali case, ma di fare una legge che proibisse di porre le fondamenta di nuovi edifici dentro un dato circuito attenente alla città. Siffatta deliberazione, nondimeno, non fu posta in effetto. Uomini potenti che possedevano terre ne' suburbii, e speravano di vedere nuove strade e piazze sorgere nelle possessioni loro, si valsero di tutta la loro influenza contro quel progetto. Fecero considerare come si richiedesse non poco tempo a provvedere a' particolari della nuova legge; mentre i bisogni del Re erano così urgenti, ch'egli aveva creduto necessario accelerare i procedimenti della Camera, gentilmente esortandola a sbrigarsi.
| |
Monmouth Processo Tory Camera Comuni Lordi Sir Giovanni Fenwick Northumberland Parlamento Camera
|