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      Se il Duca avesse proclamata la propria legittimità ed assunta la Corona, avrebbe a un tratto abbattuta la predetta obiezione. La questione non sarebbe più stata tra l'antica Costituzione e la nuova; sarebbe bensì stata semplice questione di diritto ereditario tra due principi.
      XXXIV. Con simiglianti argomenti, Ferguson, quasi immediatamente dopo lo sbarco, aveva con insistenza stimolato il Duca a proclamarsi Re; e Grey opinava nel modo medesimo. Monmouth avrebbe assai volentieri seguito il loro consiglio; ma Wade ed altri repubblicani lo avversavano, e il loro capo con la usata pieghevolezza cesse alle ragioni che adducevano. In Taunton la questione fu rimessa in campo. Monmouth chiamò a sè coloro che dissentivano, li assicurò che ei non vedeva altro modo ad ottenere lo aiuto dell'aristocrazia di qualunque partito si fosse, e gli riuscì di strappare loro mal grado il consentimento. La mattina del dì ventesimo di giugno, egli fu proclamato Re nella piazza di Taunton. I suoi seguaci ripetevano il suo titolo con gioia ed affetto. Ma potendo nascere confusione, ove si fosse chiamato Re Giacomo II, lo chiamavano spesso col nome strano di Re Monmouth; col quale nome il male arrivato principe era spesso ricordato, a memoria di uomini tuttora viventi, nelle Contee occidentali(464).
      In meno di ventiquattro ore, dopo ch'egli ebbe assunto il titolo di Re, promulgò vari proclami muniti della sua firma. Con uno poneva a prezzo la testa del rivale. Con un altro dichiarava illegale assemblea il Parlamento allora ragunato in Westminster, e comandava ai membri che si sciogliessero.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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