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      Fu, dunque, proposto di entrare nella Contea di Wilt. Coloro i quali affermavano di conoscere que' luoghi, assicuravano il Duca, che ivi avrebbe raccolti tali rinforzi, da potere con sicurtà dare battaglia(483).
      Seguì questo consiglio, e volse il passo verso la Contea di Wilt. Primamente intimò a Bath di aprirgli le porte. Ma Bath era fortemente presidiata dalle milizie del Re; e Feversham si approssimava. I ribelli, quindi, non si provarono d'aggredire le mura, ma corsero in fretta a Philip's Norton, dove fermaronsi la sera del dì 26 giugno.
      Feversham vi si condusse anch'egli. La mattina del dì seguente, a buon'ora, rimasero commossi alla nuova ch'egli era lì presso. Ordinaronsi, disponendosi in fila lungo le siepi del cammino che conduceva alla città.
      XXXIX. L'avanguardia dell'armata regia tosto comparve. Era composta di circa cinquecento uomini, capitanati dal Duca di Grafton, giovine di spirito audace e di maniere rozze, il quale era forse desideroso di mostrarsi in nulla partecipe allo sleale attentato del suo fratello naturale. Grafton tra breve si trovò in un profondo calle, da ambo i lati del quale muovevagli addosso una tempesta d'archibugiate. Non ostante, si spinse arditamente oltre, finchè pervenne all'ingresso di Philip's Norton. Ivi trovò chiuso il cammino da una barricata, d'onde un altro vivissimo fuoco gli veniva di fronte. I suoi uomini si perdettero d'animo, e indietreggiarono fuggendo. Innanzi che uscissero dal calle, più di cento tra loro erano morti o feriti.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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