Signore,
disse uno di loro "non pregate con noi per il Re?" Monmouth, dopo una tenzone fra il sì e il no, esclamò "Amen." Ma indarno i prelati lo scongiurarono di dirigere ai soldati ed al popolo poche parole onde esortarli ad obbedire al Governo. "Io non vo' fare discorsi" rispose. - "Solo poche parole, o Milord." Volse le spalle, chiamò il suo servo, gli pose nelle mani un astuccio da stecchini, ultimo pegno d'un amore sventurato, dicendogli: "Recalo a colei." Allora si fe' presso al carnefice Giovanni Ketch, scellerato uomo che aveva macellate molte valorose e nobili vittime, e il cui nome per un secolo e mezzo è stato regolarmente appiccato a tutti coloro che gli succedevano nell'odioso mestiere(518). "Ecco" disse il Duca "sei ghinee per voi. Non fate a me ciò che faceste a Lord Russell. Mi è stato detto che gli deste tre o quattro colpi. Il mio servo vi darà dell'altro oro, se voi farete bene l'ufficio vostro." Allora spogliossi, tastò il taglio della scure, disse che temeva non fosse bene affilato e adattò il capo sul ceppo. I sacerdoti frattanto seguitavano ad esclamare con gran forza: "Dio accolga il vostro pentimento; Dio accolga il vostro imperfetto pentimento."
Il boia si pose in atto di fare il proprio ufficio. Ma erasi conturbato alle parole del Duca. Il primo colpo fece soltanto un lieve taglio. Il Duca si divincolò, rizzossi dal ceppo, fulminando cogli occhi il carnefice, poi ripiegò il capo. Il colpo fu ripetuto due e tre volte, ma tuttavia il capo non era separato dal tronco il quale seguiva a divincolarsi.
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