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      Alle donne, in ispecie, è stato concesso, come per una tal quale tacita prescrizione, il diritto d'usare fra mezzo alle devastazioni e alle vendette quella pietà, che è il più caro di tutti i loro vezzi. Sino dallo scoppio della gran guerra civile, numerosi ribelli, alcuni de' quali erano uomini ben altrimenti importanti che Hickes e Nelthorpe, sono stati protetti, contro la severità di governi vittoriosi, dalla destrezza e generosità femminile. Ma nessun sovrano inglese cui sia fuggita di mano la preda, salvo il feroce e implacabile Giacomo, ebbe mai la barbarie nè anche di pensare a porre una donna a cruda e vergognosa morte, per una cotanto veniale e caritatevole trasgressione.
      Per quanto odiosa fosse la legge, fu d'uopo stiracchiarla a fine di uccidere Alice Lisle. Secondo la dottrina sostenuta da' più insigni autori, ella non poteva essere dichiarata convinta, fino a che non fossero stati dichiarati tali i ribelli da essa ospitati(533). Ciò non ostante, fu trascinata al tribunale innanzi che a Hickes o a Nelthorpe fosse fatto il processo. In quel caso non era agevole ottenere una sentenza a seconda delle voglie del principe. I testimoni tergiversavano. I Giurati, che erano i principali gentiluomini della Contea di Hamp, raccapricciavano al pensiero di mandare una povera creatura a morire, per essersi condotta in guisa da meritare lode meglio che biasimo. Jeffreys era furibondo; avvegnachè, essendo questo il primo caso di crimenlese ch'egli trattava nell'intrapreso giro, sembrasse assai probabile che la preda gli avesse a fuggire dalle unghie.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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