In molte parrocchie, il contadiname non poteva ragunarsi nella casa di Dio, senza vedere il teschio del vicino digrignante i denti dal portico. Il Capo Giudice si trovava nel proprio elemento. Come procedeva l'opera di sangue, ei si sentiva rifare d'animo. Sghignazzava, mandava gridi di gioia, scherzava, bestemmiava da farsi credere da mattina a sera briaco. Ma in lui non era facile distinguere la frenesia prodotta dalle malvagie passioni, da quella cagionatagli da' liquori spiritosi. Uno de' prigioni protestò che i testimoni addottigli contro non erano degni di fede. Uno di loro, ei disse, era un papista, l'altro una prostituta. "Svergognato ribelle," esclamò il Giudice "osi fare riflessioni sui testimoni del Re? Ti vedo, scellerato, già ti vedo col capestro al collo." Un altro dichiarò d'essere buon protestante. "Protestante!" disse Jeffreys; "volete intendere presbiteriano; ci scommetterei. Io so fiutare un presbiteriano a quaranta miglia di distanza." Un malarrivato uomo mosse a pietà anche i Tory più acerrimi. "Milord," dissero eglino "questa povera creatura vive della carità della parrocchia." - "Non pensate," disse il Giudice "libererò io la parrocchia di cotesto carico." Non erano solo i prigioni coloro che erano segno al suo furore. Gentiluomini e nobili di gran conto e d'intemerata lealtà, i quali provavansi di fargli conoscere qualche circostanza attenuante, erano quasi certi di ricevere ciò che egli, nello sconcio dialetto da lui imparato nelle osterie di Whitechapel, chiamava un colpettino con la parte aspra della sua lingua.
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