Di tutti gl'inimici del Governo, egli era, senza dubbio nessuno, il più reo. Era stato il primo macchinatore della congiura per assassinare Carlo e Giacomo. Aveva scritto il manifesto, che per insolenza, malignità e bugiarderia, non ha paragone fra i libelli di que' procellosi tempi. Aveva incitato Monmouth prima ad invadere il Regno, e poi ad usurpare la corona. Era ragionevole credere che si sarebbe con ogni studio cercato l'arcitraditore, come spesso lo chiamavano; alle quali ricerche un uomo così singolare per aspetto e loquela mal poteva sottrarsi. Affermavasi con sicurezza nelle botteghe da caffè in Londra, che Ferguson fosse(557) stato preso; notizia che fu creduta da uomini i quali avevano buoni mezzi di sapere il vero. Dopo, si seppe ch'egli era sano e salvo sul continente. Corse molto il sospetto che egli di continuo carteggiasse col Governo, contro cui di continuo macchinava congiure; che mentre incitava i suoi colleghi ad ogni eccesso d'imprudenza, desse a Whitehall tante notizie rispetto ai loro procedimenti, quante sarebbero potute bastare a salvargli la vita; e che perciò si fossero dati ordini a lasciarlo fuggire(558).
Jeffreys, compiuta l'opera, ritornò a chiedere il meritato premio. Giunse a Windsor, lasciandosi addietro strage, lutto e terrore. L'odio che gli portavano le genti della Contea di Somerset, è senza esempio nella storia nostra. Non fu spento dal tempo o da politici mutamenti, fu lungamente tramandato di generazione in generazione, e si sfogò ferocemente sopra la sua innocente progenie.
| |
Governo Carlo Giacomo Monmouth Regno Londra Ferguson Governo Whitehall Windsor Contea Somerset
|