Pagina (789/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il mio fallodiceva essa "è stato tale da essere perdonato da un principe. Altro non ho fatto che aiutare una povera famiglia, ed ecco! è forza ch'io muoia per avere ciò fatto." Querelavasi della insolenza de' giudici, della ferocia del carceriere, e della tirannia del maggiore di tutti, al piacere del quale essa e tante altre vittime erano state immolate. Perdonava le ingiurie che le erano state da loro fatte; ma come implacabili nemici di quella buona causa, che pure sarebbe risorta e trionferebbe, li abbandonava al giudizio del Re dei Re. Fino allo estremo mantenne forte e tranquillo l'animo: il che rammentò agli spettatori le più eroiche morti di cui avevano letta la descrizione nel libro di Fox. Guglielmo Penn, che, a quanto pare, piacevasi sommamente di quegli spettacoli che gli uomini d'indole mite comunemente sogliono schivare, da Cheapside, dove aveva veduto impiccare Cornish, corse in fretta a Tyburn per vedere ardere Elisabetta Gaunt. Riferì poscia, che come ella si pose con calma a disporre la paglia in guisa che il suo patire fosse più breve, a tutti gli astanti scoppiarono le lagrime. Fu notato che mentre compivasi il più iniquo assassinio giudiciale che avesse infamato que' tristissimi tempi, si sfrenò tale una procella, che non ve n'era mai stata un'altra somigliante dopo quel grande uragano che aveva infuriato mentre giaceva sul letto di morte Oliviero. Gli opp
      ressi Puritani contarono, non senza trista soddisfazione, le case atterrate, le navi sbalzate dall'impeto della procella; e sentivano alquanto racconsolarsi pensando che il cielo mostrasse spaventevoli segni della ira sua contro la iniquità che affliggeva la terra.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Querelavasi Fox Penn Cheapside Cornish Tyburn Elisabetta Gaunt Oliviero Puritani