- LXII. Collera del Re. - LXIII. Suoi intendimenti rispetto alla Scozia. - LXIV. Una Deputazione de' Consiglieri Privati Scozzesi è mandata a Londra. - LXV. Suoi negoziati(568) col Re; ragunanza degli Stati Scozzesi. - LXVI. Si mostrano disubbidienti. - LXVII. Le loro sessioni vengono aggiornate; sistema arbitrario di governo in Iscozia. - LXVIII. Irlanda. - LXIX. Condizioni delle leggi rispetto a cose religiose. - LXX. Ostilità delle razze; Contadini aborigeni. - LXXI. Aristocrazie aborigene. - LXXII. Condizioni della colonia inglese. - LXXIII. Condotta che Giacomo avrebbe dovuto seguire. - LXXIV. Suoi errori - LXXV. Clarendon giunge in Irlanda come Lord Luogotenente. - LXXVI. Sue mortificazioni; paura sparsa fra i coloni. - LXVII. Arrivo di Tyrconnel a Dublino come Generale d'armi. - LXXVIII. Parzialità e violenza di lui. - LXXIX. Si studia di far revocare l'Atto(569) di Stabilimento; ritorna in Inghilterra. - LXXX. Il Re è mal satisfatto di Clarendon. - LXXXI. Rochester è aggredito dalla Cabala gesuitica. - LXXXII. Giacomo si studia di convertire Roch
ester. - LXXXIII. Destituzione di Rochester. - LXXXIV. Destituzione di Clarendon; Tyrconnel Lord Deputato. - LXXXV. Scoraggiamento de' coloni inglesi in Irlanda. - LXXXVI. Effetti della caduta degli Hydes.
I. Giacomo trovavasi oramai giunto al più alto grado di potenza e prosperità. Sì in Inghilterra che in Iscozia aveva vinti i suoi nemici, e puniti con una severità che aveva ne' cuori loro suscitato acerbissimo odio, ma ad un tempo gli aveva efficacemente disanimati.
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