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      Il semplice nome d'esercito stanziale era in odio a tutta la nazione, e a nessuna parte di quella più in odio, che ai gentiluomini Cavalieri, i quali riempivano la Camera Bassa. Nella loro mente, la idea d'un esercito stanziale richiamava l'immagine della Coda del Parlamento, del Protettore, delle spoliazioni della Chiesa, della purgazione delle Università, dell'abolizione della Parìa, dell'assassinio del Re, del tristo regno de' Santocchi, del piagnisteo e dell'ascetismo, delle multe e de' sequestri, degl'insulti che i Generali, usciti dalla feccia del popolo, avevano recato alle più antiche ed onorevoli famiglie del reame. Inoltre, non v'era quasi baronetto o scudiere nel Parlamento, che non andasse non poco debitore della propria importanza nella propria Contea al grado ch'egli aveva nella milizia civica. Se essa veniva abolita, era mestieri che i gentiluomini inglesi perdessero gran parte della loro dignità ed influenza. Era, dunque, probabile che il Re incontrasse maggiori difficoltà ad ottenere i mezzi per il mantenimento dello esercito, che ad ottenere la revoca dell'Habeas Corpus.
      V. Ma ambidue i predetti disegni erano subordinati al grande divisamento al quale il Re con tutta l'anima intendeva, ma che era aborrito da quei gentiluomini Tory, i quali erano pronti a spargere il proprio sangue per difendere i diritti di lui; aborrito da quella Chiesa che non aveva mai, per lo spazio di tre generazioni di discordie civili, vacillato nella fedeltà verso la sua casa; aborrito perfino da quell'armata alla quale, negli estremi, era d'uopo ch'ei s'affidasse.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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