Nondimeno, Giacomo seguitò a concedere comandi militari ad individui privi delle qualità richieste dalla legge; e dopo poco si seppe ch'egli era risoluto di non considerarsi vincolato dall'Atto di Prova, che sperava d'indurre il Parlamento a revocarlo, e che ove il Parlamento si fosse mostrato disubbidiente, egli avrebbe fatto da sè.
Appena sparsa cotesta voce, un profondo mormorare, foriero di procella, gli dette avviso che lo spirito, innanzi al quale l'avo, il padre e il fratello di lui erano stati costretti a indietreggiare, come che tacesse, non era spento. L'opposizione mostrossi primamente nel Gabinetto. Halifax non ardì nascondere il disgusto e la trepidazione che gli stavano in cuore. In Consiglio animosamente espresse que' sentimenti, che, come tosto si vide, concitavano tutta la nazione. Da nessuno de' suoi colleghi fu secondato; e non si parlò altrimenti della cosa. Fu chiamato alle stanze reali. Giacomo si studiò di sedurlo co' complimenti e con le blandizie, ma non ottenne nulla. Halifax ricusò positivamente di promettere che avrebbe nella Camera de' Lordi votato a favore della revoca sia dell'Atto di Prova, sia dell'Habeas Corpus.
Taluni di coloro che stavano dintorno al Re, lo consigliarono a non cacciare all'opposizione, in sulla vigilia del ragunarsi del Parlamento, il più eloquente ed esperto uomo di Stato che fosse nel Regno. Gli dissero che Halifax amava la dignità e gli emolumenti dell'ufficio; che mentre seguitava a rimanere Lord Presidente, non gli sarebbe stato possibile adoperare tutta la propria forza contro il Governo, e che destituirlo era il medesimo che emanciparlo da ogni ritegno.
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