Tali argomenti vinsero l'animo del Re. Il colpo finale fu dato. Lo editto di Nantes venne revocato; e comparvero, rapidamente succedendosi, numerosi decreti contro i settarii. I fanciulli e le fanciulle furono strappati dalle braccia de' genitori, e mandati ad educarsi nei conventi. A tutti i Ministri Calvinisti fu ingiunto o di abiurare la loro religione, o dentro quindici giorni uscire dal territorio della Francia. Agli altri credenti della Chiesa Riformata fu inibito di partirsi dal Regno; e a fine d'impedire loro la fuga, i porti e i confini vennero rigorosamente guardati. In tal modo, il traviato gregge - sperava il principe - diviso dai malvagi pastori, sarebbe tosto ritornato in grembo alla vera fede. Ma, a dispetto di tutta la vigilanza della polizia militare, numerosissimi furono gli emigrati. Fu calcolato che in pochi mesi cinquantamila famiglie dissero per sempre addio alla Francia. Nè i fuggenti erano tali da importar poco alla patria che li perdeva. Erano per lo più persone intelligenti, industriose e di austera morale. Trovavansi fra loro nomi illustri nella milizia, nelle scienze, nelle lettere, nelle arti. Parecchi degli esuli offersero le spade loro a Guglielmo d'Orange, e si resero notevoli pel furore onde combatterono contro il loro persecutore. Altri vendicaronsi con armi anco più formidabili, e per mezzo delle stamperie d'Olanda, d'Inghilterra, di Germania, infiammarono per trenta anni gli animi di tutta l'Europa contro il Governo Francese. Una classe più pacifica di gente istituì manifattorie di seta nel suburbio orientale di Londra.
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