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      Il dì 11 di novembre, la Camera de' Comuni si formò in Comitato per discutere il discorso della Corona. Heneage Finch, Procuratore Generale, teneva il seggio. La discussione fu condotta con peregrino ingegno e destrezza da' capi del nuovo partito patriottico. Non uscì loro dalle labbra espressione alcuna d'irreverenza pel sovrano, o di simpatia pei ribelli. Della insurrezione delle Contrade Occidentali parlarono sempre con abborrimento. Non fecero pur motto delle barbarie di Kirke o di Jeffreys. Ammisero che le gravi spese cagionate da' trascorsi disturbi, giustificavano il Re a domandare un aumento di pecuniari sussidi; ma si opposero fortemente ad accrescere l'armata, e alla infrazione dell'Atto di Prova.
      Pare che i cortigiani avessero studiosamente schivato ogni discorso intorno all'Atto di Prova. Favellarono, nondimeno, con vigore a dimostrare quanto l'armata regolare fosse superiore alla civica milizia. Uno di loro, con modo insultante, chiese se la difesa del reame era da affidarsi alle sole guardie del Re. Un altro disse che gli si mostrasse in che guisa i militi civici della Contea del Devonshire, i quali, sgominati, fuggirono dinanzi ai contadini armati di falci che seguivano Monmouth, avrebbero potuto affrontare le guardie reali di Luigi. Ma cosiffatte ragioni facevano poco effetto nell'animo de' Cavalieri, che serbavano amara rimembranza del Governo del Protettore. Il sentimento comune a tutti loro fu espresso da Eduardo Seymour, primo de' gentiluomini Tory dell'Inghilterra.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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