Per le doti della mente, non iscemate punto dalla vecchiezza, e per la scienza nella propria professione, onde egli aveva sì lungamente imposto rispetto in Westminster Hall, governava l'uditorio nella Camera de' Comuni. Anch'egli si dichiarò avverso allo aumento delle milizie regolari.
Dopo molto disputare, fu deliberato di concedere un sussidio alla Corona; ma fu parimente deliberato di presentare una legge per riordinare la milizia civica. Questa ultima deliberazione equivaleva ad una dichiarazione contro l'idea di formare un esercito stanziale. Il Re ne ebbe assai dispiacere; e si lasciò correre la voce, che se le cose seguitavano ad andare a questo modo, la sessione del Parlamento non avrebbe avuto lunga durata(592). La dimane riprincipiò la contesa. Il linguaggio del partito patriottico fu visibilmente più audace e pungente, che non era stato il dì innanzi. Il paragrafo del discorso del Re, che si riferiva al sussidio da concedersi, precedette quello che si riferiva all'Atto di Prova. Fondandosi sopra ciò, Middleton propose che il paragrafo riferentesi al sussidio, venisse discusso il primo nel comitato. Quei della opposizione proposero la questione pregiudiciale. Allegavano come l'usanza ragionevole e costituzionale fosse di non concedere pecunia innanzi che fosse provveduto agli abusi; la quale usanza sarebbe finita, se la Camera si fosse reputata servilmente vincolata a seguire l'ordine in cui le cose venivano rammentate dal Re sul trono.
Fecesi uno squittinio di divisione intorno alla questione se la proposta di Middleton fosse da adottarsi.
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Westminster Hall Camera Comuni Corona Parlamento Atto Prova Middleton Camera Middleton
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