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      Medesimamente opinava Giovanni Bellasyse. In gioventù, aveva valorosamente pugnato per Carlo I; dopo la Restaurazione era stato rimunerato con onori e con gradi militari, e gli aveva deposti dopo che fu promulgato l'Atto di Prova. A questi insigni capi del partito cattolico facevano eco tutti i più nobili ed opulenti membri della loro Chiesa, tranne Lord Arundell di Wardour, uomo decrepito e pressochè rimbambito.
      XXVI. Ma in Corte era un piccolo nucleo di Cattolici Romani, che avevano il cuore esulcerato da vecchie ingiurie, il cervello inebriato dal recente innalzamento; che erano impazienti di rampicarsi alle dignità dello Stato, ed avendo poco da perdere, non si davano punto pensiero del giorno del rendimento de' conti.
      XXVII. Uno di costoro era Ruggiero Palmer, conte di Castelmaine in Irlanda, e marito della Duchessa di Cleveland. Sapevasi da tutti ch'egli aveva comperato il suo titolo col disonore della moglie e col proprio. Il suo patrimonio era scarso. L'indole sua, scortese per natura, era stata esasperata dalle domestiche vessazioni, dai pubblici rimproveri, e da ciò ch'egli aveva patito a tempo della congiura papale. Era stato lungamente in carcere, e in fine era stato processato per delitto capitale. Fortunatamente per lui, non fu tratto al banco degli accusati se non dopo che erasi spento il primo scoppio del furore popolare, e i falsi testimoni avevano perduto ogni credito. Gli era, quindi, riuscito di campare a gran pena dal pericolo(625). Con Castelmaine era collegato uno de' più prediletti de' cento amanti di sua moglie; cioè Enrico Jermyn, che da Giacomo di recente era stato fatto Pari col titolo di Lord Dover.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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