Sono risoluto di lasciare che le faccende straniere piglino il loro corso, di consolidare l'autorità mia nel mio Regno, e di fare qualche cosa a pro della mia religione." Pochi giorni dipoi manifestò i medesimi intendimenti agli Stati Generali(647). Da quel tempo sino alla fine del suo ignominioso regno, non fece alcuno positivo sforzo a trarsi di vassallaggio, quantunque non potesse mai, senza dare in furore, sentirsi chiamare vassallo.
I due fatti onde il pubblico si accôrse che Sunderland e il suo partito avevano vinto, furono la proroga del Parlamento dal febbraio al maggio, e la partenza di Castelmaine per Roma, col grado d'ambasciatore di primissima classe(648).
Fino allora tutti gli affari del Governo Inglese alla Corte Papale erano stati affidati a Giovanni Caryl. Questo gentiluomo era noto ai suoi coetanei come persona ricca e educata, e come autore di due opere drammatiche applaudite; cioè d'una tragedia in versi rimati, che era stata resa popolare dall'insigne attore Betterton; e di una commedia, che d'ogni suo pregio va debitrice alle(649) scene rubate a Molière. Questi componimenti sono da lungo tempo caduti in oblio; ma ciò che Caryl non valse a fare a suo pro, è stato fatto per lui da un più possente ingegno. Un mezzo verso nel Riccio Rapito ha reso immortale il suo nome.
XXXIX. Caryl, il quale al pari di tutti gli altri rispettabili Cattolici Romani era nemico alle misure violente, aveva con buon senso e buon animo adempiuto il suo delicato incarico a Roma. La commissione affidatagli ei compì lodevolmente; ma non aveva carattere officiale, e studiosamente schivò ogni dimostrazione.
| |
Regno Stati Generali Sunderland Parlamento Castelmaine Roma Governo Inglese Corte Papale Giovanni Caryl Betterton Molière Caryl Riccio Rapito Cattolici Romani Roma
|