La regia dispensa lo autorizzò a fruire degli emolumenti de' suoi beneficii. Alle rimostranze de' patroni che gli avevano conferiti, rispose con insolenti parole di provocazione; e mentre alla causa de' Cattolici Romani spirava prospero il vento, ei pubblicò un assurdo trattato in difesa della propria apostasia. Ma pochi giorni dopo la Rivoluzione, una gran folla convenne nel tempio di Santa Maria nel Savoy, per vederlo rientrare nel grembo della religione da lui abbandonata. Leggendo l'abjura, le lacrime gli scendevano copiose giù per le guance, e profferì un'acre invettiva contro i preti papisti, dalle arti de' quali era stato sedotto(668).
Con non minore infamia si condusse Obadia Walker. Era vecchio prete della Chiesa Anglicana, e ben noto nella Università d'Oxford come uomo dotto. Sotto il regno di Carlo, era venuto in sospetto d'inclinare al papismo, ma esteriormente erasi conformato alla religione stabilita, ed infine era stato eletto Maestro o Rettore del Collegio Universitario. Subito dopo che Giacomo ascese al trono, Walker deliberò di gettar via la maschera con che fino allora s'era coperto. Si astenne dal culto anglicano, e con alcuni convittori e sottograduati da lui pervertiti, ascoltava giornalmente la Messa nel proprio appartamento. Uno de' primi atti del nuovo Avvocato Generale, fu di fare un decreto che autorizzava Walker e i suoi proseliti a ritenere i loro beneficii, non ostante la loro apostasia. Furono tosto chiamati de' muratori, perchè trasformassero in oratorio due file di stanze.
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