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      L'atto che dava alla Corona una quasi infinita autorità visitatoria sopra la Chiesa, quantunque non fosse mai stato formalmente abrogato, aveva veramente perduto in gran parte il primitivo vigore. La legge in sostanza rimaneva, ma senza nessuna formidabile sanzione, e senza efficace sistema di procedura; ed era perciò poco più che una lettera morta.
      Lo statuto che rese ad Elisabetta il dominio spirituale, assunto dal padre e deposto dalla sorella, conteneva una clausula che dava al Sovrano autorità di costituire un tribunale che poteva inchiedere e riformare, e punire i delitti ecclesiastici. Per virtù di tale clausula, fu creata la Corte dell'Alta Commissione; Corte che per molti anni era stata terribile ai non-conformisti, e sotto la cruda amministrazione di Laud divenne argomento di timore e d'odio, anche a coloro che amavano maggiormente la Chiesa stabilita. Adunatosi il Lungo Parlamento, l'Alta Commissione venne generalmente giudicata come il più grave degli abusi che la nazione sosteneva. E però fu fatta alquanto frettolosamente una legge, la quale non solo privò la Corona della potestà di nominare visitatori per soprintendere alle faccende della Chiesa, ma abolì senza distinzione ogni specie di corti ecclesiastiche.
      Dopo la Restaurazione, i Cavalieri, che erano numerosissimi nella Camera de' Comuni, per quanto fossero zelanti della prerogativa, rammentavano ancora con amarezza la tirannia dell'Alta Commissione, e non erano punto disposti a richiamare a vita una cotanto odiosa istituzione.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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