L'onore di sedere fra il numero de' Commissarii ecclesiastici toccò a Crewe. Nulla giovò che alcuni de' suoi amici gli mostrassero il rischio a cui egli si esponeva sedendo in un tribunale illegale. Non vergognò di rispondere, ch'ei non poteva vivere privo del sorriso del Re, ed, esultando, significò la speranza che il suo nome sarebbe rimasto nella storia: speranza che non gli andò al tutto fallita(680).
Tommaso Sprat, vescovo di Rochester, fu il terzo Commissario clericale. Era uomo, allo ingegno del quale la posterità non ha reso giustizia. Sventuratamente per la sua riputazione, i suoi versi sono stati stampati nelle raccolte de' Poeti Inglesi; e chi lo voglia giudicare da' suoi versi, è forza che lo consideri come un imitatore servile, che senza una scintilla dell'ammirevole genio di Cowley, scimmiottava ciò che nello stile di Cowley era meno commendevole: ma chi conosce le prose di Sprat, farà un diverso giudicio delle sue facoltà intellettuali. E veramente, era grande maestro della nostra lingua, e possedeva ad un'ora la eloquenza dell'oratore, del controversista e dello storico. Il suo carattere morale avrebbe riportato poco biasimo, se egli fosse stato addetto ad una professione meno sacra; imperocchè il peggio che intorno a lui si possa dire, è d'essere stato indolente, lussurioso e mondano; ma tali falli, quantunque nei secolari non sogliano comunemente considerarsi come bruttissimi, sono scandalosi in un prelato. Lo arcivescovato di York era vacante; Sprat sperava d'ottenerlo, e però accettò l'ufficio nella Commissione ecclesiastica: ma era uomo di sì buona indole, da non potersi condurre con durezza; ed aveva tanto buon senso, da vedere che avrebbe in futuro potuto essere chiamato a render conto di sè dinanzi al Parlamento.
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