Imperocchè il popolo era avvezzo a vedere le cappelle private degli Ambasciatori Cattolici Romani; ma la Città, a memoria d'uomo vivente, non era stata mai profanata da cerimonie idolatriche. Nondimeno, l'inviato dell'Elettore Palatino, incoraggiato dal Re, eresse una cappella in Lime Street. I capi del municipio, quantunque fossero uomini posti in quell'ufficio perchè riconosciuti come Tory, protestarono contro questo fatto, che, dicevano essi, i più dotti gentiluomini in abito lungo consideravano illegale. Il Lord Gonfaloniere ricevè ordine di presentarsi dinanzi al Consiglio Privato. "Badate a quel che fate" disse il Re, "obbeditemi; e non v'impacciate con gentiluomini in abito lungo, o in abito corto." Il Cancelliere tosto cominciò ad inveire contro il malarrivato magistrato, con quella stessa eloquenza che soleva adoperare in Old Bailey. La cappella fu aperta. Tutto il vicinato si pose subito in movimento. Gran torme di popolo accorsero a Cheapside per aggredire la nuova chiesa. I sacerdoti furono insultati. Un crocifisso fu strappato dal luogo, e posto sopra il pozzo della parrocchia. Il Lord Gonfaloniere uscì fuori a quietare il tumulto, ma fu accolto col grido di "Non vogliamo Dio di legno." La milizia civica ebbe comandamento di sgominare la folla; ma partecipava al sentimento del popolo; e voci corsero per le file che dicevano: "Noi non possiamo in coscienza combattere a pro del papismo(688)."
Lo Elettore Palatino era, come Giacomo, sincero e zelante Cattolico, e imperava, al pari di lui, sopra una popolazione protestante; ma i due principi si somigliavano poco per indole e per intendimento.
| |
Ambasciatori Cattolici Romani Città Elettore Palatino Lime Street Tory Lord Gonfaloniere Consiglio Privato Il Cancelliere Old Bailey Cheapside Lord Gonfaloniere Dio Elettore Palatino Giacomo Cattolico
|