Erano appena formati gli accampamenti, allorquando corse voce di litigi tra i soldati protestanti e i papisti(694). Un breve scritto intitolato: Indirizzo a tutti gl'Inglesi protestanti dell'armata, - era stato con attività distribuito nel campo. Lo scrittore con veementi parole esortava le truppe a pugnare in difesa, non del Messale, ma della Bibbia, della Magna Charta e della Petizione de' Diritti. Il Governo lo vedeva di mal occhio. Era uomo notevole per carattere, e la cui storia può riuscire istruttiva.
LIII. Aveva nome Samuele Johnson, era prete della Chiesa Anglicana, e già stato cappellano di Lord Russell. Johnson era uno di quelli uomini mortalmente odiati da' loro oppositori, e meno amati che rispettati da' loro colleghi. La sua morale era pura, fervido il sentimento religioso che gli stava nel cuore, non ispregevoli la dottrina e le doti dello ingegno, debole il giudicio, e l'indole acre, torbida e invincibilmente ostinata. Per la sua professione, egli era venuto in odio agli zelanti sostenitori della monarchia; perocchè un repubblicano con gli ordini sacri appariva un ente strano, e quasi contro natura. Mentre Carlo regnava, Johnson aveva pubblicato un libro col titolo di Giuliano Apostata. Era suo scopo mostrare, che i Cristiani del quarto secolo non ammettevano la dottrina della non-resistenza. Era agevole addurre passi di Crisostomo e di Girolamo, scritti con uno spirito assai diverso da quello de' teologi anglicani che predicavano contro la Legge d'Esclusione. Johnson, nulladimeno, trascorse anche più oltre.
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