Dichiararono che ambidue erano stati convertiti dagli scritti trovati entro la cassa forte di Carlo II, e che avevano incominciato a confessarsi e ad ascoltare la Messa(706). Quanto poco entrasse la coscienza nella conversione di Perth, ne fu chiaro argomento l'avere egli sposata, pochi giorni dopo, a dispetto delle leggi della religione da lui pur allora abbracciata, una sua cugina germana, senza provvedersi d'una dispensa. Come il buon Pontefice seppe la nuova del fatto, disse, con quello spregio e disdegno convenevole alla dignità sua, quella essere una strana specie di conversione(707). Ma Giacomo ne rimase più agevolmente satisfatto. I due apostati s'appresentarono a Whitehall, dove riceverono tali assicurazioni di favore, che provaronsi di apporre direttamente addebiti al Tesoriere. Ma tali addebiti erano così manifestamente frivoli, che a Giacomo fu forza di assolvere lo accusato ministro; e molti credettero che il Cancelliere si fosse rovinato per la maligna voglia di rovinare il rivale. Taluno, nondimeno, faceva più esatto giudicio. Halifax, al quale Perth manifestò qualche timore, rispose, con un sorriso di scherno, che non v'era punto pericolo. "Sta' di buon animo, Milord; la tua fede ti ha salvato." La profezia fu vera. Perth e Melfort ritornarono a Edimburgo capi del Governo della loro patria(708). Un altro membro dei Consiglio Privato di Scozia, cioè Alessandro Stuart, conte di Murrey, discendente ed erede del Reggente, abiurò quella religione della quale il suo illustre antenato era stato precipuo campione, e si dichiarò membro della Chiesa di Roma.
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