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      Queste espressioni non soddisfecero punto il Cancelliere: nondimeno, gli fu forza accettarle, ed incontrò anche qualche difficoltà a persuadere il Parlamento perchè le adottasse. Alcuni zelanti partigiani del protestantismo obiettarono contro le parole Religione Cattolica Romana, dicendo non esistere tale religione; bensì una apostasia idolatra, che dalle leggi era punita col capestro: non essere quindi convenevole ad un Cristiano ricordarla con nomi onorevoli. Chiamare Cattolica una simile superstizione, era un rinunziare interamente alla questione che agitavasi fra Roma e le Chiese riformate. L'offerta del libero traffico con la Inghilterra, fu considerata come un insulto. "I nostri padri" disse un oratore "venderono il loro Re per l'oro del mezzogiorno; e sopra noi pesa tuttavia il rimprovero di quell'iniquo mercato. Non si dica di noi, che abbiamo venduto il nostro Dio!" Sir Giovanni Lauder di Fountainhall, uno de' Senatori del Collegio di Giustizia, propose le parole "le persone comunemente chiamate Cattoliche Romane." - "E che! vorreste voi dare tal soprannome a Sua Maestà?" esclamò il Cancelliere. La risposta, così come fu formata dalla Commissione, passò; ma una grande e rispettabile minoranza votò contro le parole proposte, perchè troppo cortigiane(724). E' fu notato che i rappresentanti della città mostraronsi, quasi tutti, contrari al Governo. Fino allora essi erano stati di poco peso nel Parlamento, e generalmente considerati come sottoposti ai nobili potenti. Eglino adesso per la prima volta mostrarono indipendenza e risolutezza e spirito di colleganza tali, che la Corte ne ebbe terrore(725).


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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