Ma tosto si conobbe che la direzione del Governo Irlandese era di fatto in Londra, non in Dublino. Ogni corriere postale che giungeva dal Canale di San Giorgio, recava nuove della infinita influenza che Tyrconnel esercitava nelle cose irlandesi. Dicevasi che sarebbe fatto Marchese, Duca, comandante delle armi; che gli sarebbe affidata la impresa di riordinare l'armata e le Corti di Giustizia(752).
LXXVI. Clarendon rimase amaramente mortificato al trovarsi come un membro subordinato in quella amministrazione, della quale egli aveva creduto d'essere il capo. Lamentavasi che qualunque cosa egli facesse, fosse male rappresentata da' suoi detrattori: e che i più gravi provvedimenti intorno al paese da lui governato, erano fatti in Westminster, resi noti al pubblico, discussi nelle botteghe di Caffè, scritti in migliaia di lettere private, vari giorni prima che ne fosse dato avviso al Lord Luogotenente. Poco importargli, diceva, la sua dignità personale; ma non esser cosa lieve, che il rappresentante della maestà del trono fosse reso zimbello al pubblico disprezzo(753). La paura rapidamente si diffuse fra gl'Inglesi appena conobbero che il vicerè, loro concittadino e protestante, non poteva proteggerli secondo che avevano sperato. Cominciarono a fare amaro esperimento di ciò che importi essere una casta soggetta. Erano molestati dagl'indigeni con accuse di crimenlese e di sedizione. Questo protestante aveva carteggiato con Monmouth; quell'altro aveva con poco rispetto favellato del Re quattro o cinque anni innanzi, mentre si discuteva la Legge d'Esclusione; e la testimonianza del più infame degli uomini serviva a provare la colpa.
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