Assicurò loro, che la proprietà sarebbe stata considerata come sacra; e disse di sapere di certa scienza, che il Re era determinato di mantenere l'Atto, così chiamato, di Stabilimento, che guarentiva i loro diritti sulle terre. Ma al Governo in Inghilterra egli scriveva in tono diverso. Rischiossi per fino a querelarsi del Re, e senza biasimare lo intendimento che Sua Maestà aveva d'impiegare i Cattolici Romani, suggerì con vigorose parole, che i Cattolici Romani destinati agli impieghi fossero inglesi(757).
La risposta di Giacomo fu secca e fredda. Dichiarò, come egli non intendesse privare i coloni inglesi delle terre loro, ma molti di loro ei teneva suoi nemici; e dacchè consentiva di lasciare tutta l'opulenza nelle mani degl'inimici, era maggiormente necessario che l'amministrazione civile e militare fosse posta in quelle degli amici suoi(758).
Per le quali cose, vari Cattolici Romani furono chiamati al Consiglio Privato; e spedironsi ordini ai municipii perchè ammettessero i Cattolici Romani ai privilegi municipali(759). A molti ufficiali dell'esercito fu arbitrariamente tolto e grado e pane. Invano il Lord Luogotenente patrocinò la causa di parecchi, che egli sapeva essere buoni soldati e leali sudditi. Fra costoro erano vecchi Cavalieri, che avevano strenuamente pugnato per la monarchia, e che portavano onorate cicatrici. Ne' loro posti furono messi uomini i quali altro merito non avevano che la loro religione. Dicevasi che de' nuovi capitani e luogotenenti alcuni erano stati bifolchi, altri servitori, altri anche predoni; taluni erano così assuefatti a portare scarponi, che inciampavano e procedevano stranamente impacciati ne' loro stivali da soldati.
| |
Atto Stabilimento Governo Inghilterra Sua Maestà Cattolici Romani Cattolici Romani Giacomo Cattolici Romani Consiglio Privato Cattolici Romani Lord Luogotenente Cavalieri
|