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      Poi si rammentò del rischio che egli correva, cominciò nuovamente a dissimulare, lodò i dottori per l'arte e la dottrina che avevano mostrata nella disputa, e chiese tempo a meditare sopra ciò che avevano detto(782). Comecchè Giacomo fosse di tardo intendimento, non poteva non accorgersi che il cognato non diceva da senno. Il Re disse a Barillon, che il linguaggio di Rochester non era quello d'un uomo che sinceramente desideri di giungere al vero. Nondimeno, non amava di proporre al cognato direttamente di eleggere o l'apostasia o la destituzione: ma tre dì dopo la conferenza, Barillon recossi a visitare il Tesoriere, e con lunga circonlocuzione e molte espressioni d'amichevole affetto, gli rivelò la spiacevole verità. "Intendete forse" disse Rochester imbrogliato dalle confuse e cerimoniose frasi del ministro francese, "intendete forse che ove io non mi faccia Cattolico, la conseguenza ne sarà che debba perdere il mio posto?" - "Non parlo punto di conseguenze" rispose lo scaltro diplomatico. "Vengo solamente come amico a dirvi ch'io spero che abbiate cura di tenere il vostro posto." - "Ma certo," disse Rochester "ciò chiaramente significa che o mi debba fare Cattolico, o andar via." Gli fece molte dimande onde chiarirsi se Barillon parlasse per ordine del principe, ma non potè ricavarne se non vaghe e misteriose risposte. Infine, simulando una fiducia ch'egli non aveva punto, disse a Barillon che s'era lasciato ingannare dalle oziose ciarle de' maligni, e concluse: "Vi dico che il Re non mi destituirà, e ch'io non rinunzierò mai.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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