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      Il popolo, che per un secolo s'era mostrato teneramente affettuoso alla famiglia di Guglielmo, sempre che lo vedeva, a chiari segni indicava di considerarlo come suo legittimo capo. Gli abili ed esperti ministri della Repubblica, implacabili nemici al nome di lui, recavansi quotidianamente a fargli simulati complimenti, e ad osservare i progressi della sua mente. I primi moti della sua ambizione vennero con istudio invigilati: ogni parola che gli uscisse spensieratamente dal labbro, era notata, nè egli aveva da presso alcuno del cui senno potesse fidarsi. Toccava appena il quindicesimo degli anni suoi, allorquando tutti i famigliari che amavano il suo bene, o godevano in alcun modo la sua fiducia, furono dal geloso Governo rimossi dalla sua casa. Indarno ei protestò con energia superiore alla sua età; e taluni videro più volte le lagrime spuntare sugli occhi del giovine prigioniero di Stato. La sua salute, naturalmente delicata, rimase qualche tempo depressa dalle emozioni che la sua trista situazione destavagli in cuore. Simiglianti condizioni traviano e snervano l'animo debole, ma nel forte suscitano tutta la vigoria di cui sia capace. Circuito da trame, nelle quali un giovane d'indole ordinaria sarebbe perito, Guglielmo imparò a procedere cauto e fermo ad un tempo. Assai prima ch'ei giungesse alla virilità, sapeva il modo di mantenere un secreto, frustrare l'altrui curiosità con secche e caute risposte, nascondere le passioni sotto l'apparenza di una grave tranquillità. Intanto ei progrediva poco nella educazione letteraria e socievole.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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