A ventitrè anni godeva per tutta la Europa rinomanza di soldato e d'uomo politico. Aveva schiacciate le fazioni domestiche; era l'anima d'una potente coalizione, ed aveva pugnato onorevolmente in campo contro alcuni de' più grandi generali di quel tempo.
IV. Per inclinazione di natura era più guerriero che uomo di Stato; ma, a somiglianza dell'avo, il tacito Principe che fondò la Repubblica Batava, egli tiene un posto più elevato fra gli uomini di Stato che fra' guerrieri. Veramente l'esito delle battaglie non è prova infallibile dello ingegno d'un capitano; e sarebbe cosa singolarmente ingiusta giudicare con siffatta prova Guglielmo; imperocchè gli toccò sempre di combattere con capitani, profondi maestri dell'arte militare, e con milizie per disciplina molto superiori alle sue. Nulladimeno abbiamo ragione di credere che egli non pareggiasse punto, come generale nel campo, alcuni che per doti intellettuali erano a lui molto inferiori. Ai suoi familiari ei ragionava sopra tale subietto con la magnanima franchezza d'uomo che aveva fatto grandi cose, e che poteva confessare i propri difetti. Diceva di non aver fatto mai il necessario tirocinio dell'arte militare. Da fanciullo era stato preposto a capo di un'armata. Fra i suoi ufficiali non era alcuno che potesse ammaestrarlo. Solo i propri errori e le conseguenze loro gli avevano servito di scuola. "Darei volentieri" esclamò un giorno "buona parte delle mie possessioni pel vantaggio di aver militato in poche campagne sotto il Principe di Condé, prima che avessi comandato un esercito contro lui.
| |
Europa Stato Principe Repubblica Batava Stato Guglielmo Principe Condé
|