Egli, adunque, fece pensiero, come sembra, di attendere con pazienza il giorno in cui potesse(822) con incontrastato titolo governare, e di contentarsi infrattanto di esercitare grande influenza sopra gli affari della Inghilterra, come primo Principe del sangue, e capo del partito che decisamente preponderava nella nazione, e che certo, appena ragunato il Parlamento, avrebbe decisamente preponderato in ambedue le Camere.
XV. Egli è vero che già a Guglielmo, da un uomo meno savio e più impetuoso ch'egli non fosse, era stato consigliato di appigliarsi a più audace partito. Questo consigliere era il giovane Lord Mordaunt. In quel tempo non era sorto un uomo che avesse genio più inventivo e spirito più ardimentoso di lui. Se la impresa era splendida, Mordaunt rade volte chiedeva se fosse fattibile. La sua vita fu un bizzarro romanzo, composto di misteriosi intrighi d'amore e di politica, di violente e rapide variazioni di scena e di fortuna, e di vittorie somiglievoli a quelle d'Amadigi e di Lancillotto, più presto che a quelle di Lussemburgo e d'Eugenio. Gli episodii disseminati nella sua strana istoria erano cónsoni a tutto il tenore della vita sua. V'erano notturni incontri con ladroni generosi; e dame nobili e belle liberate dalle mani de' loro rapitori. Mordaunt essendosi reso notevole per la eloquenza e l'audacia con che nella Camera de' Lordi erasi opposto alla Corte, tosto dopo la proroga del Parlamento, si rifuggì all'Aja, e propose a Guglielmo di fare una subita discesa in Inghilterra.
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