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      Taluni de' suoi prologhi ed epiloghi furono molto ammirati da' suoi contemporanei, i quali universalmente gli rendevano lode di buono attore. Costui si fece Cattolico Romano, e si recò in Italia come addetto all'ambasciata di Castelmaine; ma tosto, per riprovevole condotta, venne cacciato via. Se è da prestarsi fede ad una tradizione lungamente conservatasi, Haines ebbe la impudenza d'asserire che la Vergine Maria gli era apparsa per esortarlo alla penitenza. Dopo la Rivoluzione, si provò di pacificarsi coi suoi concittadini con una ammenda più scandolosa dell'offesa stessa. Una notte, innanzi di rappresentare la parte sua in una farsa, comparve sul proscenio, avvolto in un bianco lenzuolo, con una torcia in mano, recitando una profana ed indecente filastrocca di versi, ch'egli chiamò la propria ritrattazione(829).
      XX. Col nome di Haines correva congiunto in molti libelli il nome di un rinnegato più illustre, cioè di Giovanni Dryden. A quel tempo egli era in sul declinare degli anni suoi. Dopo molti successi ora prosperi ora sinistri, l'opinione generale lo considerava come primo fra i poeti inglesi coetanei. I suoi diritti alla gratitudine di Giacomo erano molto superiori a quelli di qualunque altro scrittore del Regno. Ma Giacomo pregiava poco i versi, e molto il danaro. Dal dì in cui egli ascese al trono, si diede a fare piccole riforme economiche, e tali che acquistano sempre al Governo la taccia di spilorceria, senza recare alcun manifesto giovamento alle finanze. Una delle vittime di questa insensata parsimonia, fu il Poeta Laureato.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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