Ei se ne era vendicato con una strage non mai fino allora veduta in Inghilterra. I loro capi e le loro squartate membra stavansi tuttavia fitti sulle pertiche a imputridire in tutte le piazze delle Contee di Somerset e di Dorset. Donne venerande per età e tenute in grande onoranza per religione e carità da' settarii, erano state decapitate e bruciate vive per falli sì lievi, che nessun buon principe avrebbe giudicate meritevoli nè anche d'una severa riprensione. Tali erano state, anco in Inghilterra, le relazioni tra il Re e i Puritani; e in Iscozia, la tirannia del Re e il furore de' Puritani erano tali, che nessuno Inglese gli avrebbe potuti concepire. Porre in oblio una nimistà così lunga e mortale non era lieve impresa per un cuore singolarmente duro e implacabile qual era quello di Giacomo.
La tenzone che travagliava l'animo del Re, non isfuggì all'occhio di Barillon. Alla fine di gennaio 1687, egli spedì a Versailles una lettera notevolissima. Il Re - tale era la sostanza di cotesto documento - era quasi convinto di non potere ottenere piena libertà a pro de' Cattolici Romani, e a un tempo mantenere le leggi contro i Protestanti Dissenzienti. Per la qual cosa, inclinava al partito di concedere una indulgenza generale; ma in cuor suo amerebbe meglio di potere anche adesso dividere la sua protezione e il suo favore tra la Chiesa di Roma e quella d'Inghilterra, escludendone tutte le altre sètte religiose(834).
XXIII. Pochissimi giorni dopo che fu scritto cotale dispaccio, Giacomo, esitando e di poco buona grazia, fece i primi passi a negoziare coi Puritani.
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