Pagina (1038/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      In questa Dichiarazione, il Re significava essere suo desiderio di vedere il suo popolo rientrare in grembo di quella Chiesa alla quale egli apparteneva. Ma poichè ciò non poteva conseguirsi, annunziava ch'era suo intendimento proteggere ciascuno nel pieno esercizio della propria religione. Ripeteva tutte quelle frasi che otto anni innanzi, quando anch'egli pativa oppressione, s'udivano di continuo sulle sue labbra, ma che aveva cessato d'usare fino dal giorno in cui, per un volgere di fortuna, era venuto in condizione di farsi oppressore. Diceva, essere da lungo tempo convinto, che la coscienza non doveva forzarsi; che la persecuzione tornava nociva allo incremento della popolazione e del commercio, e non conduceva mai al fine vagheggiato dal persecutore. Ripeteva la promessa, già più volte fatta e più volte violata, di volere proteggere la Chiesa dello Stato nel godimento de' suoi diritti. Procedeva quindi ad annullare, di propria autorità, una lunga serie di Statuti. Sospendeva tutte le leggi penali contro tutte le classi de' non-conformisti. Autorizzava i Cattolici Romani e i Protestanti Dissenzienti a esercitare pubblicamente il loro culto. Inibiva a' suoi sudditi - pena la collera sovrana - di molestare alcuna religiosa assemblea. Abrogava parimente quegli Atti che imponevano la prova religiosa come requisito ad occupare gli uffici civili e militari(840).
      Che la Dichiarazione d'Indulgenza fosse atto incostituzionale, è cosa, intorno alla quale entrambi i grandi partiti inglesi hanno sempre pienamente concordato.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Dichiarazione Chiesa Chiesa Stato Statuti Cattolici Romani Protestanti Dissenzienti Atti Dichiarazione Indulgenza