Un osservatore pacato e filosofo avrebbe indubitatamente affermato, che nessun male derivante da tutte le leggi intolleranti fatte dai Parlamenti, era da paragonarsi a quello che sarebbe nato, ove il potere legislativo dal Parlamento fosse passato nelle mani del principe. Ma tanta pacatezza e filosofia non è da trovarsi in coloro che gemono nella sciagura, e ai quali s'offre la tentazione d'essere subitamente liberati. Un teologo puritano non poteva punto negare, che la potestà di dispensare pretesa dalla Corona, era incompatibile co' principii fondamentali della Costituzione. Ma anderebbe forse scusato s'egli avesse detto: Che importa a me della Costituzione? L'Atto d'Uniformità lo aveva, in onta alle promissioni sovrane, privato di un beneficio ch'era sua proprietà, e lo aveva ridotto miserabile e dipendente. L'Atto, chiamato Five-Mile-Act, lo aveva bandito dalla sua abitazione, da' parenti, dagli amici, da quasi tutti i luoghi pubblici. Per vigore del Conventicle-Act, gli erano stati tolti i beni, ed egli era stato seppellito in carcere fra mezzo ai ladroni ed agli assassini. Fuori di prigione si vedeva ai fianchi gli ufficiali della giustizia; era costretto a dar la mancia alle spie perchè non lo denunciassero; passava ignominiosamente travestito, per finestre e bugigattoli onde riunirsi al proprio gregge; e versando l'onda battesimale e amministrando il pane eucaristico, tendeva gli orecchi ansiosamente ascoltando il segno che l'avvertisse come gli uscieri si avvicinavano.
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