E nulladimeno, tutti gl'indirizzi che poteronsi ottenere da tutti i Presbiteriani, Indipendenti e Battisti, sparsi per la Inghilterra, non giunsero, in sei mesi, al numero di sessanta; nè v'è ragione a credere che fossero muniti di numerose firme(852).
XXXIV. La massima parte de' protestanti non-conformisti, con fermezza aderenti alla libertà civile, e non fidenti nelle promesse del Re e de' Gesuiti, immutabilmente ricusarono di rendere grazie per un favore, il quale, come bene poteva auspicarsi, nascondeva una trama. Così pensavano tutti i più illustri capi di quel partito. Uno di essi era Baxter. Secondo che abbiamo osservato, era stato processato tosto dopo l'ascensione di Giacomo al trono; era stato brutalmente insultato da Jeffreys, e convinto da giurati, quali in que' tempi gli Sceriffi cortigiani avevano costume di scegliere. Baxter da circa un anno e mezzo era rimasto in carcere, allorquando la Corte cominciò seriamente a pensare di collegarsi coi non-conformisti. Non solo gli fu data libertà, ma gli venne detto che ove volesse abitare in Londra, poteva farlo, senza temere che la legge chiamata Five-Act-Mile gli fosse applicata. Il Governo forse sperava che la rimembranza de' mali sofferti, e il sentimento del conseguito riposo, avrebbe in lui prodotto il medesimo effetto che destò in Rosewell e Lobb. Vana speranza! perocchè Baxter non era uomo da lasciarsi ingannare o corrompere. Ricusò di firmare qualunque indirizzo per rendere al Sovrano grazie della compartita Indulgenza, e adoperò tutta l'autorità sua a promuovere la concordia tra la Chiesa e i Presbiteriani(853). Se vi fu uomo da' Protestanti Dissenzienti maggiormente stimato di Baxter, egli era Giovanni Howe.
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