Adesso potevano liberamente cibarsi; ma quel cibo aveva perduto tutto il suo sapore. Adunavansi di giorno e dentro comodi edifici; ma udivano discorsi meno soddisfacenti di quelli che avrebbero udito da' rettori anglicani. Nella chiesa parrocchiale il culto e la idolatria di Roma venivano ogni domenica energicamente riprovati; ma nella sala dell'adunanza, il pastore che pochi mesi prima aveva vituperato il clero anglicano quasi al pari de' papisti, adesso con gran cura astenevasi dal biasimare il papismo, o esprimeva quel biasimo con parole sė delicate, da non offendere nč anche le orecchie di Padre Petre. Nč era possibile addurre ragione plausibile a giustificare siffatto mutamento. Le dottrine cattoliche romane non avevano patita la minima variazione. A memoria d'uomo vivente, i preti cattolici romani non erano stati mai cotanto operosi a fare proseliti; non erano mai usciti da' torchi tanti scritti cattolici romani; tutti coloro, ai quali importavano le cose di religione, non avevano mai con tanto calore atteso al conflitto tra i Cattolici Romani e i Presbiteriani. Che poteva pensarsi della sinceritā di teologi i quali non s'erano mai stanchi di irridere al papismo, quando esso era comparativamente innocuo e privo di soccorso, e che adesso, giunto il tempo di vero pericolo per la fede riformata, schivavano studiosamente di profferire una sola parola offensiva contro un Gesuita? La loro condotta di leggeri spiegavasi. Era noto che parecchi di loro avevano ottenuto il perdono.
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