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      Tali erano gl'intendimenti di Giacomo dopo che la sua perversa bacchettoneria gli aveva chiamato sul capo una punizione la quale aveva spaventato il mondo intero. È egli, quindi, possibile dubitare quale sarebbe stata la sua condotta se il suo popolo, tratto in inganno dal vuoto nome di libertà religiosa, lo avesse lasciato senza freno procedere per la sua via? E' sembra che anco Penn, per quanto intemperante e dissennato fosse il suo zelo per la dichiarazione, sentisse come la parzialità onde gli onori e gli emolumenti erano prodigati ai Cattolici Romani, poteva ragionevolmente destare gelosia nella nazione. Ei confessava, che, abrogando l'Atto di Prova, i Protestanti avrebbero diritto ad un compenso, o, come egli diceva, equivalente; e giunse fino a indicare varie specie di compensi. Per parecchi giorni la parola equivalente, dalla Francia pur allora passata in Inghilterra, s'udiva sulle labbra di tutti gli oratori delle botteghe di caffè: se non che poche pagine, condite di acuta logica e delicato sarcasmo, scritte da Halifax, posero fine a que' futili disegni. Una delle proposte di Penn era di fare una legge la quale dividesse in tre parti uguali gl'impieghi che la Corona aveva potestà di concedere, e desse una di queste tre parti ai membri della Chiesa di Roma. Ed anche con siffatto ordinamento, i membri della Chiesa di Roma avrebbero ottenuto gli uffici in proporzione quasi venti volte maggiore di quel che sarebbe stato giusto; e nondimeno, non abbiamo ragione a credere che il Re volesse consentire a cotale ordinamento.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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