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      Invitò a desinare alcuni amici suoi, e in sulla fine disse loro in solenne contegno l'ultimo addio, come uomo dannato a morire, col quale non era quinci innanzi per loro sicuro il conversare. Non pertanto seguitò a mostrarsi in tutti i luoghi pubblici dell'Aja con tanta audacia da muovere gli amici suoi a rimproverarlo di insana temerità(871).
      XL. Mentre Burnet era segretario di Guglielmo per gli affari inglesi in Olanda, Dykvelt non era stato meno utilmente mandato in Inghilterra. Dykvelt apparteneva a quella insigne classe d'uomini pubblici, i quali avendo imparato la politica nella nobile scuola di Giovanni De Witt, dopo la caduta di quel gran ministro, pensavano di adempiere meglio al debito loro verso la repubblica collegandosi col Principe di Orange. Fra tutti i diplomatici a' servigi delle Provincie Unite nessuno per destrezza, indole e modi, era superiore a Dykvelt. Nella conoscenza degli affari inglesi, a quanto sembra, nessuno l'uguagliava. Trovato un pretesto, egli in sul principio del 1687 fu spedito in Inghilterra per una commissione speciale, munito di lettere di credenza dagli Stati Generali. Ma in verità egli non andava ambasciatore al Governo, bensì alla opposizione; e intorno al modo di condursi ricevè istruzioni peculiari scritte da Burnet ed approvate da Guglielmo(872).
      XLI. Dykvelt scrisse come Giacomo fosse amaramente mortificato della condotta del Principe e della Principessa. "Il dovere del mio nepote" disse il Re "è quello di rinvigorire il mio braccio, ed invece gli è piaciuto di contrariarmi sempre.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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