Il suo carattere morale era spregevole. Egli era libertino senza quella larghezza di cuore e di mano che talvolta rende amabile il libertinismo, ed altero aristocratico senza quella altezza di sentimenti, che talvolta rende rispettabile l'aristocratica alterigia. Gli scrittori satirici di quell'età gli apposero il soprannome di Lord Tuttorgoglio. Eppure cotesto suo orgoglio egli accompagnava con tutti i vizi più abietti. Molti maravigliavansi come un uomo, che aveva così alta opinione della propria dignità, fosse tanto difficile e misero in tutte le sue faccende pecuniarie. Aveva gravemente offesa la famiglia regale osando accogliere in petto la speranza di ottenere il cuore e la mano della Principessa Anna. Disilluso di cotanta speranza, s'era sforzato di riacquistare con ogni bassezza la grazia che per presunzione egli aveva perduta. Il suo epitaffio, composto da lui stesso, rivela tuttora a coloro che traversano l'Abbadia di Westminster, ch'egli visse e morì da scettico nelle cose di religione; e dalle memorie che ci ha lasciate, impariamo come uno de' suoi più ordinari subietti di scherzo fosse la superstizione romana. Ma appena Giacomo salì al trono, Mulgrave cominciò a manifestare forte inclinazione verso il papismo, e in fine privatamente fece sembiante d'esser convertito. Questa abietta ipocrisia era stata ricompensata con un posto nella Commissione Ecclesiastica(898).
Innanzi cotesto formidabile tribunale si appresentò il Dottore Giovanni Pechell Vice-Cancelliere della Università di Cambridge.
| |
Lord Tuttorgoglio Principessa Anna Abbadia Westminster Giacomo Mulgrave Commissione Ecclesiastica Dottore Giovanni Pechell Vice-Cancelliere Università Cambridge
|