IX. Il Collegio della Maddalena in Oxford, fondato nel secolo decimoquinto da Guglielmo di Waynflete Vescovo di Winchester e Lord Gran Cancelliere, era uno de' più cospicui de' nostri istituti accademici. Una graziosa torre, in cima alla quale all'alba del di primo di maggio i coristi cantavano un inno latino, presentavasi da lungi all'occhio del viandante che veniva da Londra. Come egli appressavasi, la vedeva sorgere fra' merli sopra una vasta mole bassa ed irregolare, ma singolarmente veneranda, la quale, cinta di verdura, signoreggiava le lente acque del Cherwell. Egli entrava per una porta sormontata da una leggiadra finestra, e penetrava in uno spazioso chiostro ornato d'immagini rappresentanti le virtù e i vizi, rozzamente scolpite in pietra grigia dai muratori del secolo decimoquinto. La mensa della società era con profusione apparecchiata in un magnifico refettorio adorno di pitture e di fantastici intagli. Il servizio di chiesa facevasi mattina e sera in una cappella, ch'era stata molto danneggiata da' Riformatori e dai Puritani, ma tuttavia, così guasta, era edificio d'insigne bellezza, ai tempi nostri ristaurato con arte e con gusto squisiti. I vasti giardini lungo la riva del fiume, erano notevoli per la grandezza degli alberi, fra mezzo ai quali torreggiava una delle maraviglie della vegetazione dell'isola, cioè una quercia gigantesca, secondo che comunemente dicevasi, d'un secolo più antica del più antico collegio dell'Università.
Gli statuti collegiali ordinavano che i Re d'Inghilterra e i Principi di Galles dovessero alloggiare alla Maddalena.
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