E per vero dire si disse che la Maestà Sua si degnasse di recarsi alla ragunanza de' Quacqueri, ed ascoltare con gravità la melodiosa eloquenza dell'amico suo(908).
Il furioso Tyrconnel era arrivato da Dublino per rendere conto della propria amministrazione. Tutti i più spettabili Inglesi cattolici lo guardavano di mal occhio, considerandolo come nemico della loro razza e scandalo della religione loro. Ma egli fu cordialmente accolto dal suo signore, il quale lo accomiatò dandogli più che mai assicurazioni di fiducia e di appoggio. Piacque grandemente a Giacomo l'udire che tra breve lo intero Governo d'Irlanda si ridurrebbe in mano de' soli Cattolici Romani. Ai coloni inglesi era stato già tolto ogni potere politico; null'altro rimaneva che privarli delle loro sostanze; oltraggio, ch'era differito finchè si fosse a ciò fare assicurata la cooperazione d'un Parlamento irlandese(909).
Dalla Contea di Chester il Re si volse verso il mezzogiorno, e indubitabilmente credendo che i Convittori del Collegio della Maddalena, comunque turbolenti, non ardirebbero disobbedire ad un comandamento uscito dalle stesse sue labbra, s'avviò a Oxford. Cammino facendo, visitò vari luoghi che peculiarmente lo interessavano, come Re, come fratello, e come figlio. Visitò il tetto ospitale di Boscobel e gli avanzi della quercia tanto famosa nella storia di sua famiglia. Cavalcò al campo d'Edgehill, dove i Cavalieri primamente pugnarono coi soldati del Parlamento. Il dì 3 di settembre, pranzò solennemente nel palazzo di Woodstock, antica e rinomata magione, della quale adesso non resta nè anco una pietra, ma il cui sito sul prato del parco di Blenheim è indicato da due sicomori che sorgono presso al magnifico ponte.
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