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      Se ne andarono, e senza un momento d'indugio ragunaronsi nella loro cappella. Proposero se si avesse ad obbedire ai comandi del Re. Smith era assente. Il solo Charnock dètte il voto affermativo. Gli altri Convittori che ivi trovavansi, dichiararono d'essere in ogni cosa pronti ad obbedire al Re, ma di non volere violare gli statuti e i giuramenti loro.
      Il Re, gravemente incollerito e mortificato per la sua sconfitta, si partì da Oxford e andò a raggiungere la Regina in Bath. Per la ostinazione e violenza sue ei s'era posto in una impacciosa situazione. Aveva avuta molta fiducia nello effetto del suo cipiglio e delle sue sdegnose parole, ed aveva sull'esito della contesa incautamente giocato non il solo credito del suo Governo, ma la sua dignità personale. Poteva egli cedere ai suoi sudditi da lui minacciati a voce alta e con furiosi gesti? E nondimeno poteva egli rischiarsi a destituire in un solo giorno una folla di rispettabili ecclesiastici, rei soltanto di avere adempito ciò che la nazione intera considerava come debito loro? Forse si sarebbe potuta trovare una via ad uscirne da questo dilemma. Forse il collegio si sarebbe potuto ridurre alla sommissione per mezzo del terrore, delle carezze, della corruzione.
      XV. E però si dètte incarico a Penn d'accomodare la faccenda. Egli aveva tanto buon senso da non approvare il violento ed ingiusto procedere del Governo, e perfino rischiossi ad esprimere in parte il proprio intendimento. Giacomo, come sempre, ostinavasi nel torto. Il Quacquero cortigiano fece ogni sforzo per sedurre il collegio ad uscire dalla diritta via.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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